La storica medaglia d'oro dell'Italia nel Karate alle Olimpiadi di Tokyo 2020 conquistata da Luigi Busà porta la firma anche di Claudio Guazzaroni, il commissario tecnico della nazionale che ha diretto magistralmente a bordo del tatami il neo campione olimpico.

La gara, categoria 75kg. specialità kumite, è stata davvero esaltante anche perché culminata nella finalissima con il rivale di sempre, Rafael Agayev dell'Azerbaijan. Un incontro che tutti gli appassionati del karate sognavano e che è risultato davvero spettacolare, dove entrambi gli atleti hanno lottato, senza sconti, fino all'ultimo secondo. Ad assicurarsi l'ambito titolo è stato proprio Busà che ha avuto la meglio per 1 a 0.

Ecco le parole del tecnico ternano, Claudio Guazzaroni: "Come succede solo nelle favole il sogno si è avverato. Sono anni che insieme a Luigi, insieme al Team Italia, abbiamo lavorato per raggiungere l'obiettivo di una medaglia alle Olimpiadi e addirittura siamo riusciti nell'intento di ottenere quella più preziosa. Tanti i sacrifici che oggi sono stati finalmente ripagati per un'intera vita dedicata a questo sport. Un abbraccio ed un grazie a Luigi, quasi un figlio per me, ma con lui a tutte quelle persone che in questi giorni, in questi anni mi sono stati vicini nei momenti di gioia ma ancor di più in quelli meno belli".

Da Terni ha fatto il tifo anche Andrea Ortenzi, sparring partner a Tokyo del campione olimpico Luigi Busà: "E' un'emozione immensa quella provata a partire dalla trasferta a Tokyo a fianco della nazionale Fijlkam, agli allenamenti mirati per preparare al meglio Luigi, al rientro in Italia giusto in tempo per gioire per la finale".

Soddisfazione anche per il presidente regionale Fijlkam Umbria, Andrea Arena: "Un sogno che si avvera per tutti gli amanti del karate e ancor di più per il movimento federale regionale che attraverso Claudio riesce a palesare quanto una piccola regione come la nostra può produrre eccellenze uniche. Un aneddoto simpatico mi piacere raccontare, una settimana prima della partenza per Tokyo come comitato abbiamo voluto far sentire la nostra vicinanza regalando a Claudio ed Andrea una polo ed un piccolo cornetto rosso portafortuna con una bandierina tricolore, alla quale Claudio ha contraccambiato omaggiandomi con la medaglia che avrebbe fatta toccare agli atleti prima di salire sulle tappetine giapponesi. La medaglia raffigurava l'effige di Giuseppe Garibaldi con il testo 'O si fa l'Italia o si muore'. Questo per far capire lo spessore di Claudio, grande campione, grande tecnico, grande amico, grande uomo".

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