Gold is just not a color. It is the silent language of champions, spoken in metal. L'oro non è solo un colore. Se il metallo fosse una lingua sarebbe il codice silenzioso dei campioni
L’aforisma, ideato per l’ edizione n. 25 dei World Masters Athletics Championships 2024 (Campionati del Mondo Master di Atletica Leggera 2024), adattato alla nostra lingua, appartiene tutto alla nuova Campionessa del Mondo tutta orvietana, Valeria Pedetti, giunta sabato sulla cima più alta della suo superbo curriculum. Un cammino iniziato dodici anni fa, complice l’amichevole “istigazione” di Romolo Pelliccia e contrassegnato da un’accelerazione straordinaria nell’anno corrente. Nel quale, la cinquantenne (solo per l’anagrafe) mamma e imprenditrice ha fatto incetta di record nazionali e medaglie d’oro in campo nazionale, europeo e adesso mondiale. Traguardo, quest’ultimo, sul quale aveva deciso di puntare una volta conosciuta la data della gara, pubblicata sul sito ufficiale della WMA: 17 Agosto. Il perché ce lo dirà proprio lei, appena rientrata dalla trasferta svedese.
Il racconto parte dal momento in cui l’idea di andare a Gothenburg assume contorni più definiti:
“ Come ben sai, noi il tempo per allenarci al mattino. Il clima di quest’anno, torrido fin dalle prime ore del giorno, con la stanchezza che si sommata alla tensione e alle incombenze giornaliere mi portavano a concludere tutte le giornate priva di forze, sdraiata sul divano. Ho resistito, anche perché le sensazioni, pur a fasi alterne, m’aiutavano a farlo. Sapevo di avere il miglior tempo stagionale rispetto alle avversarie, ma nutrivo qualche timore sull’esattezza di tali informazioni. Pensavo ai giudici di gara e al loro modo di interpretare le regole, cosa mai successa prima. Ero, insomma, un’ottimista un po’ confusa. Arrivata a destinazione, il clima fresco e l’orario per la gara (09.45) m’hanno rasserenata. Non che fossi tranquilla ma non vedevo l’ora di trovarmi sulla linea di partenza. Desideravo prendermi il risultato, tanto agognato dopo le due precedenti esperienze, la prima saltata all’ultimo momento per problemi familiari, l’altra, a Malaga, disturbata da un improvviso calo fisico che non le impedì, comunque, di conquistare un argento e un bronzo. Troppo poco, secondo lei e motivo in più per far crescere la voglia dell’oro svedese”.
E’ sabato e i “giochi “ sono pronti:
“Mah, l’inizio non è stato tanto lineare causa un disguido organizzativo. C’hanno portato in un punto diverso da quello indicato in precedenza e anche il percorso era leggermente modificato. Eravamo tutte assieme, concorrenti e accompagnatori. Un tracciato molto bello circondato dal verde, però faticoso visto la pendenza di alcuni tratti che, nella marcia, non aiutano..
Ho avuto il supporto dei compagni italiani, di un ex marciatrice di valore come Ileana Salvador e soprattutto della mia amica Simona Coccimiglio che mi ha accompagnata e aiutata durante la gara sui 1000 metri da ripetere per dieci volte, con un leggero strappo presente dopo una delle due boe. Le variazioni di pendenza, nella marcia possono fare brutti scherzi, oltre che aumentare la fatica. Per non perdere velocità e mantenere il tuo ritmo sei portata a sbloccare il ginocchio e i giudici non perdonano, specie in un campionato del mondo. Ad ogni modo è andato tutto bene. Sono riuscita a imporre il mio ritmo, mantenendo tutte le altre della mia categoria (SF50) a distanza di sicurezza. Il problema è sorto, quando, ad un certo punto, avevo, anzi avevamo perso il numero dei giri. Arrivata a quello che consideravo quale ultimo, per sicurezza ho tirato dritto percorrendo un centinaio di metri dopo il traguardo fin quando dai richiami alle mie spalle non ho avuto l’effettiva certezza che il sogno fosse davvero una realtà. La seconda gioia l’ho avuta dal cronometro, avendo fatto il miglior tempo degli ultimi due anni di attività”
Evaporata la tranche agonistica è tornata “la Valeria” che pensa. Quale è stata la prima riflessione :
“ La data della gara. Il 17 agosto è il primo anniversario della scomparsa di papà. Quando uscì il calendario di questi campionati ero stata tentata di prendere parte alle gare sui 5000 e 10 Km. Poi, avendo programmato le vacanze con le mie figlie e il mio compagno insieme ai trascorrere qualche giorno insieme, vista la data, 17 agosto, ho deciso per la 10 Km. Il pensiero al babbo mi ha accompagnato da quando sono partita, nel viaggio e durante la gara, quando ho chiesto il suo aiuto nei momenti di maggiore fatica srotolando immagini e ricordi che faranno sempre parte della mia vita. Al traguardo, pensando a lui mi sono commossa. Soltanto dopo è arrivato il momento della felicità per aver realizzato il sogno da tanto tempo desiderato”.
Solo per curiosità. Per caso non penserai al ritiro:
“No. Stavo facendo soltanto il bilancio mentale di una stagione che mi ha dato tanto e potrebbe concludersi oggi. Però, ci sono un paio di gare cui ... forse...”

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