Sono parecchio numerosi i sostenitori biancorossi che non hanno avuto ancora la possibilità di vedere all’opera la nuova orvietana. Puoi ragguagliarci sullo stato d’avanzamento dei lavori su un prodotto ampiamente rivisitato?

Capretti, all’inizio della campagna acquisti c’aveva preannunciato che, con i nuovi arrivi avremmo avuto una doppia versione dell’orvietana: l’una agile e veloce, l’altra più robusta e un po’ rocciosa, comunque intercambiabili secondo le pieghe prese dalla partita

Il piano che avete predisposto per il campionato prevede una partenza rapida da subito o preferite procedere per gradi alla ricerca della miglior condizione e assetto?
L’Orvietana si avvicina al coffee break ferragostano, spartiacque tra il periodo di rodaggio e l’inizio del calcio che conta. A Bagnoregio, come confermerà Rizzolo, le condizioni per lavorare bene esistono tutte, ragion per cui non sussiste alcuna ragione verso soluzioni diverse prima del rientro al Muzi. Fino ad ora chi segue l’Orvietana ha avuto poche, se non nessuna occasione per seguire dal vivo la squadra, lo si sapeva da tempo, e ci si è affidati all’ottimo lavoro di Gabriele Pelliccia per RTUA. Ma l’emozione che può darti lo stadio è cosa diversa ed eccoci di fronte ad Antonio Rizzolo per un quadro meglio definito della situazione attuale:
“Devo dire che, fino a oggi, tutto sta procedendo secondo progetto. La Società è stata brava nell’individuare una location dove abbiamo a disposizione tutto ciò che serve e una cittadina, Bagnoregio, che c’ha accolti nel migliore dei modi. Il lavoro è tanto e credo proficuo. Siamo, ormai, oltre le dodici sedute doppie giornaliere, vedo crescere il gruppo in maniera costante, quanto graduale, com’era nelle aspettative. Per le amichevoli si era deciso di scegliere avversari di livello e le amichevoli si stanno rivelando tali. L’intensità cresce parimenti al lavoro svolto e questo è accaduto a Colleferro, Piancastagnaio e Riano dove sabato abbiamo incrociato il Roma City. Dalla partita con la Pianese ho ricavato buone sensazioni, stessa cosa con il Roma City, nonostante il punteggio sul quale, però, hanno pesato distrazioni individuali. Siamo stati in partita per circa settanta minuti di fronte ad avversari ben attrezzati per una stagione da protagonisti, e non affermo nulla di strano perché basta dare un’occhiata alla lista presentata all’arbitro. Come, è vero che, per la prima volta abbiamo accusato qualche carenza dovuta ai carichi di lavoro ben evidenziatasi con il ritmo, scarso, specie nel primo tempo. Nella seconda parte, una volta ritrovata, almeno in parte, l’aggressività c’è riuscito giocare alla pari almeno fino al calcio di rigore.
Di sicuro è stato un buon test, anche se, poi, quando vedi il risultato (3 – 0), è lecito che, fra gli sportivi, sorga qualche dubbio. Personalmente rimango tranquillo, considerati i due errori grossolani che hanno favorito il rigore (2 -0) ed è su quelle e altre situazioni che dobbiamo proseguire a lavorare.
Voglio anche sottolineare come l’impostazione del lavoro di questo periodo sia parecchio più fluida rispetto al passato. Che significa un impatto più morbido con i normali problemi tipo “gambe imballate” come accadeva in passato. Oggi, il lavoro dei preparatori è abbastanza uniformato e non credo alla presenza di scienziati negli staff della squadre con cui andremo a confrontarci.
Mi concentrerei, piuttosto, sui centimetri e chili in più dell’organico attuale rispetto al precedente. Vincenzi, Caon, Berardi, per citarne qualcuno, sono giocatori ben strutturati per fare la differenza nello smaltimento dei carichi di lavoro. Dobbiamo, quindi, stare attenti ad emettere giudizi troppo affrettati.
Il lavoro è programmato per avere la squadra al meglio della condizione con l’inizio del campionato. Che, attenzione, sarà più difficile di quello trascorso dove c’erano un paio di formazioni inferiori sulla carta e poi sul campo. Quest’anno, come la giri e la rigiri, le trovi tutte ben attrezzate. Vedi il Foligno, subito avversario di Coppa, nonostante sia una matricola. Come ho già detto ai ragazzi: “quindici giorni fa eravamo un insieme di persone. Dobbiamo impegnarci tanto, giorno dopo giorno per diventare nel minor tempo possibile. E questo dipende solo da noi.
Altro elemento di cui tener conto: la crescita esponenziale dei nostri più giovani che monitoriamo quasi giornalmente per catalogarne i progressi. Sicuramente, chi più e chi meno, staranno combattendo con problemi fisici, mentali e di adattamento. Fenomeni abbastanza normali ma tempi per le soluzioni che non possono essere identici”.

Foto: Orvietana Calcio

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